Paxillus involutus (Batsch) Fr., 1838

Phylum: Fungi Linnaeus, 1753
Classe: Agaricomycetes Doweld, 2001
Ordine: Boletales Gilbert E. - J., 1931
Famiglia: Paxillaceae Lotsy, 1907
Genere: Paxillus Fr., 1836
Descrizione
Il Paxillus involutus è un bel fungo che fino a pochi anni fa era ritenuto un ottimo commestibile ed aveva un vasto numero di estimatori. Negli ultimi tempi ha rivelato invece una pericolosissima velenosità da accumulo, con effetti imprevedibili a lungo termine, specialmente se consumato crudo o poco cotto ma anche se viene ben cotto. Nonostante i ripetuti casi di avvelenamento, anche gravissimi, in alcune regioni d'Italia questa specie viene ancora considerata una prelibatezza ed i suoi estimatori minimizzano riguardo alla sua pericolosità. Cappello convesso, poi spianato e leggermente imbutiforme, con margine fortemente involuto; vischioso a tempo umido, si macchia facilmente al tatto; colore olivastro od ocraceo, poi ruggine e infine nocciola o tabacco; 512 cm o più di diametro. Lamelle fitte, ondulate, decorrenti sul gambo; color ocra chiaro, poi brunastre al tocco; facilmente staccabili dal cappello. Gambo cilindrico, quasi sempre curvo, pieno, concolore al cappello, diventa color castano al tocco e con l'età. Carne molle, giallastra, all'aria vira nel bruno-rossiccio. Odore: fruttato oppure di muffa. Sapore: acidulo o amarognolo. Spore color giallo sporco al microscopio, ocracee - ruggine in massa. Ellittiche, lisce e biguttulate senza poro germinativo. Dimensioni 6-10 x 5-7 µm. Commestibilità molto velenoso, a volte anche mortale. Le tossine o gli antigeni che causano la sindrome paxillica non sono stati identificati. Il P. involutus contiene un composto naturale di ignota tossicità chiamato Involutina, un difenil-ciclopentenone. A seguito di più pasti ravvicinati nel tempo (ma anche a distanza di anni!), può risultare molto velenoso, anche letale. Per tale motivo tale specie deve essere considerata assolutamente non edule. Sindrome paxillica: non si tratta di un vero e proprio avvelenamento ma di una sindrome immunitaria che non colpisce tutti i micofagi indistintamente, bensì solo singoli individui. Il fattore scatenante è un antigene ancora semi-sconosciuto che può risultare pericoloso solo per le persone predisposte. La prima volta che viene consumato, detto antigene provoca la formazione di determinati anticorpi, in modo tale che, le volte successive, i globuli rossi della persona risulteranno "sensibilizzati" verso questo fungo. Quando il fungo in questione viene consumato di nuovo, in particolar modo se dopo un lasso di tempo ravvicinato, può scatenare immediatamente una grave reazione immunoemolitica, anche con esito mortale se non adeguatamente curata. La pericolosità consiste nel fatto che il micofago, abituandosi a consumare detto fungo (anche perché non accusa sintomi), lo offre ad altri commensali, aumentando la probabilità che in qualche individuo si scateni la predetta reazione immunitaria. Specie responsabili Paxillus rubicundulus e Paxillus involutus. Latenza 12 ore o più prima del manifestarsi dei primi sintomi. Sintomi: tipo gastro-intestinale (diarrea, nausea, vomito), successivamente crisi emolitica, sensibilità accentuata, emoglobinuria, ittero, anemia, collasso, shock; nei casi gravi morte. Curiosità: è noto che un grande micologo tedesco del passato, Julius Schäffer (1882-1944), specialista del genere Russula, morì per aver mangiato il Paxillus involutus. Schaffer normalmente studiava i funghi, non li mangiava. Nel 1944, a causa della Seconda guerra mondiale, vi fu una carestia più o meno diffusa: quindi egli consumò per fame quantitativi di P. involutus così ingenti da rimanere avvelenato mortalmente. Alcuni testi di micologia giudicano addirittura mortale questa specie. Secondo recenti studi, sembrerebbe che la micorrizazione di alcune piante (es. castagno) con il P. involutus oppure con altre specie fungine, fornisca una certa protezione contro l'attacco di funghi patogeni, come ad esempio la Phytophthora cinnamomi. Etimologia: genere dal latino paxillus = bastoncino; specie dal latino involutus = revoluto, per il margine del suo cappello arrotolato verso le lamelle.
Diffusione
Cresce nei boschi di latifoglie e conifere, nelle zone umide a tratti erbose, da giugno a novembre.
Sinonimi
= Agaricus adscendibus Bolton, Hist. fung. Halifax 2: 55 (1788) = Agaricus contiguus Bull., Herbier de la France: tab. 240 (1785) = Agaricus involutus Batsch, Elenchus fungorum, cont. prim. (Halle) 1: 39 (1786) = Omphalia involuta (Batsch) Gray, A Natural Arrangement of British Plants (London) 1: 611 (1821) = Paxillus involutus var. excentricus Fr.
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Data: 17/10/1985
Emissione: Funghi Stato: Benin |
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Data: 16/11/1995
Emissione: Funghi Stato: Togo Nota: Emesso in foglietto di 8 v. diversi |
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Data: 15/11/1995
Emissione: Funghi Stato: Guinea |
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Data: 22/08/1989
Emissione: Funghi Stato: Bhutan |
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Data: 07/01/2009
Emissione: Micologi Stato: Union of the Comoros |
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Data: 15/02/1988
Emissione: Funghi Stato: Cuba |
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Data: 01/01/2010
Emissione: Funghi Stato: Djibouti |
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Data: 01/01/1989
Emissione: Funghi Stato: Kampuchea (People's Republic) |
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Data: 02/04/1997
Emissione: Funghi del mondo Stato: Guyana |
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Data: 01/01/2010
Emissione: Funghi Stato: Ivory Coast |
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Data: 08/04/1985
Emissione: Funghi Stato: Laos |
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Data: 08/09/1989
Emissione: Funghi Stato: Lesotho |
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Data: 01/01/2002
Emissione: Funghi del mondo Stato: Liberia |
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Data: 18/01/2008
Emissione: Funghi Stato: Romania |
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